Uno degli scopi principali dell'annata 1972-73 fu quello di sanare il pesante deficit societario.
La dirigenza cedette alcuni dei migliori elementi della rosa (Oggian, Zamparo e Marchiol) alla Triestina.
Si decise di puntare alla salvezza chiamando l'allenatore Comisso, però l'obbiettivo non fu raggiunto.
Fu così che il quarto campionato di Eccellenza disputato dal Tisana segnò la fine di un'epoca; la compagine locale fu retrocessa in Prima Categoria.
Per il campionato 1973-74, la compagine neroverde venne affidata al mister Nadalutti al quale fu messa a disposizione una nuova rosa di calciatori per puntare al salto di categoria.
Le cose andarono bene fino a poche giornate dalla fine quando il Tisana gettò alle ortiche la possibilità di un immediato ritorno in Eccellenza a causa di due pareggi con squadre ormai condannate alla retrocessione; il quarto posto finale rappresentò quindi una vera e propria beffa.
Nota positiva dell'annata appena conclusa fu il gradito ritorno tra i primissimi cannonieri del girone da parte di Olivo, bomber storico della compagine neroverde.
Una parentesi importante per ricordare che verso la fine del campionato 1973-74, gli sportivi latisanesi si accorsero che la maglia numero uno non era più vestita dal mitico portiere Toso; la sua militanza latisanese era finita, dopo aver difeso per un decennio l'inviolabilità della porta neroverde.
L'estate del 1974 vide l'elezione del nuovo direttivo con a capo il neo presidente Gianfranco Sette, per l'avvio del campionato 1974-75 varie fonti pronosticarono i neroverdi quali sicuri protagonisti del torneo, lo furono, ma in senso negativo.
Fin dall'inizio il Tisana non riuscì a districarsi dal fondo classifica anche a causa della sterilità del proprio attacco ed ogni tentativo di scuotere l'ambiente, non ultimo l'avvicendamento dell'allenatore, fu vano.
A distanza di soli due anni un'altra retrocessione avvilì la tifoseria latisanese, che vide precipitare la compagine di casa in Seconda Categoria.
Al via della stagione 1975-76 la squadra agli ordini del trainer Vit, non dimenticato portiere del Tisana negli anni cinquanta e sessanta, con un organico rinnovato puntò all'immediata risalita in Prima Categoria, godendo dei favori del pronostico.
Nonostante un campionato condotto quasi sempre a ridosso della prima, lo scorcio finale di campionato non troppo felice, collocò la squadra al quarto posto in classifica.
Positivo il ritorno di un cannoniere di razza, certo Beltrame, che diede 20 dispiaceri ai portieri avversari (primo a pari merito nella graduatoria dei marcatori).
Il 1976-77 ricalcò le prestazioni dell'annata precedente nonostante il rafforzamento della squadra, che ugualmente chiuse in terza posizione e dovette consolarsi con la conquista del titolo di capocannoniere ottenuto, non a caso, da Beltrame.
Nella stagione 1977-78 sotto la guida del tecnico Biasotto, il Tisana disputò un deludente campionato di metà classifica non riuscendo ad essere mai protagonista come nelle ultime stagioni.
Questa inversione di tendenza portò la squadra nel torneo 1978-79 a retrocedere nell'ultima categoria dei dilettanti.
1982-83 Tisana: Beltrame,Minin,Paschetto,Bivi,Simeoni,Della Siega,Biondin,Stella,Faggiani,Vit,Di Sopra,Zamburlini,Gaiarin.
Per affrontare il campionato di terza categoria (1979-80) ci si affidò ad un manipolo di giovani promettenti allenati da Zanfagnini che riportarono la compagine, nel breve volgere di una stagione, alla vittoriosa risalita in Seconda Categoria.
Seguirono alcuni campionati di Seconda Categoria (1980-81 e 1981-82) con ottimi piazzamenti, rispettivamente quinto e quarto posto.
Nel 1982-83 si riuscì a vincere il campionato di Seconda Categoria per risalire dopo quasi un decennio in Prima Categoria, anche se si trattò di una fugace apparizione in quanto alla fine del campionato successivo 1983-84 il Tisana ridiscese in Seconda Categoria per disputare due opachi campionati, quelli del 1984-85 (nono posto) e del 1985-86 (quindicesimo) retrocessa.
Nei primi anni 80, a rinverdire la fama dei cannonieri latisanesi, va ricordato il centroavanti Blondin.
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