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IL NUOVO CORSO

Nel 1997 prendeva vita il nuovo consiglio direttivo; il dimissionario presidente Alfio Gurrisi, lasciava il posto al neo eletto Paolo Galasso.
La compagine latisanese affrontava il campionato di Seconda Categoria nel 1997-98 ottenendo un lusinghiero quarto posto, sempre a ridosso delle primissime in classifica.
Il rifondato settore giovanile, grossa scommessa su cui punta l'attività del nuovo direttivo dell'U.S. Latisana Ricreatorio, nella stessa stagione coglieva importanti affermazioni in quasi tutte le categorie.
La stagione calcistica 1998-99 ha visto un continuo e sempre più qualitativo impegno del movimento delle giovanili, a testimonianza di ciò, basti dire che alcuni promettenti giovani (Michelin Francesco, Martinazzi Marco e Cominotto Diego), hanno preso la via di Treviso e Udine.
Per concludere bene questa nostra carrellata di risultati ed avvenimenti di ottant'anni di calcio a Latisana, ricordiamo con piacere a tutti gli sportivi, che gli eredi di quei 18 ragazzi che fondarono il Tisana Foot Ball Club, alla fine del campionato 1998-99 hanno conquistato il diritto a disputare il campionato di Prima Categoria per la prossima stagione.
Quello appena finito è stato un campionato dai risvolti talvolta drammatici, visto il continuo avvicendamento ai vertici della classifica di un manipolo di squadre in lizza per la vittoria finale.
Gli sforzi della compagine latisanese, condotta durante il campionato prima dal mister Venturuzzo ed in seguito da Luciano Giulio (ex Udinese e Nazionale Dilettanti), sono stati premiati all'ultimissima giornata di campionato.
Ci auguriamo fin d'ora che l'entusiasmo dei tifosi verso questa squadra sia pari all'impegno che la società profonde per mantenere viva e credibile questa meravigliosa attività, che tanto ha dato in seno alla comunità latisanese.
Questa promozione, ottenuta ad ottant'anni esatti dalla nascita del sodalizio, rappresenta il miglior modo per festeggiare e tenere alto il nome del calcio latisanese, verso nuovi futuri successi.

1998-99 U.S.Latisana Ricreatorio: Giulio (all.),Riva,Milanese,Pradisitto,Sgorlon,Cassan,Biasin,Fabbroni,Marchesan,Del Sal,Restucci,Galasso,Camilot,Zanetti,Cicuttin,Parpinel,Scloza.

LA NASCITA DELL'U.S. LATISANA

Il 1986 rappresentò un particolare momento nella storia del sodalizio latisanese in quanto fu decisa la fusione fra le due società del Tisana e del Latisanotta.
La neonata società , presieduta da Orlando Fantin, prese il nome di U.S. Latisana ed adottò le maglie di colore biancazzurro al posto del neroverde.
L'U.S. Latisana, guidata da Tramontin, ottenne subito la vittoria nel campionato 1986-87 di Seconda Categoria, ma, nel seguente campionato 1987-88 di Prima Categoria non riuscì a conquistare l'agognata salvezza, complice una buona dose di sfortuna, cui seguirono tre annate disputate in Seconda Categoria.
La compagine biancazzurra si classificò al decimo posto nel campionato 1988-89; nel 1989-90, con il ritorno in panchina di Tramontin, l'U.S. Latisana non seppe andare oltre al nono posto finale; in compenso raggiunse la finale di Coppa Regione (Trofeo Devetti), perdendola ai calci di rigore; stessa sorte toccò alla squadra juniores relativamente al titolo regionale di categoria.
Al termine di questa stagione il sodalizio incorporò l'altra società latisanese del Ricreatorio, da qui la dicitura U.S. Latisana Ricreatorio.
A seguito dell'allargamento della Prima Categoria da due a tre gironi, nel 1990-91 l'U.S. Latisana Ricreatorio "grazie" ad un ottavo posto, che in seguito si rivelò prezioso, potè accedere nuovamente alla Prima Categoria, questa volta per restarvi per alcune annate (dal 1991-92 al 1993-94 con il seguente ruolino di marcia: tredicesima, nona e undicesima) anche se da mera comprimaria.
Va ricordato che a partire dalla stagione 1992-93, la carica di presidente del sodalizio biancazzurro fu ricoperta da Alfio Gurrisi.
Dopo quattro consecutive annate di Prima Categoria, evento che non si verificava da alcuni decenni, alla fine del campionato 1994-95 i biancazzurri latisanesi ripresero il loro posto fra le squadre di Seconda Categoria, dove disputarono il campionato 1995-96 chiudendo in ottava posizione ed il 1996-97 con un deludente undicesimo posto.
Nonostante gli altalenanti risultati di squadra, il sodalizio latisanese ha visto giocare fra le proprie fila diversi interessanti giocatori; fra i più rappresentativi ricordiamo il portiere "saracinesca" Venturuzzo (ex dell'Udinese), l'altro portiere Morsanutto (tuttora fra i migliori dei dilettanti), il difensore Crepaldi, la mezzapunta Biasinutto (ex Pordenone) ecc. ecc.

1986-87 U.S.Latisana: Olivo,Lombardi,Vendrametto (mass.),Lucchetta,Pestrin,Mattiussi,Simonin,Bortolussi,Venturuzzo,Crepaldi,Mauro (dir.),Tramontin (all.),Consolino,Neri,Di Sopra,Castellarin,Gonzato,Moro (cap.),Ceccato,De Bernardi,Tramontin,Martinello (dir.).

GLI ANNI DIFFICILI

Uno degli scopi principali dell'annata 1972-73 fu quello di sanare il pesante deficit societario.
La dirigenza cedette alcuni dei migliori elementi della rosa (Oggian, Zamparo e Marchiol) alla Triestina.
Si decise di puntare alla salvezza chiamando l'allenatore Comisso, però l'obbiettivo non fu raggiunto.
Fu così che il quarto campionato di Eccellenza disputato dal Tisana segnò la fine di un'epoca; la compagine locale fu retrocessa in Prima Categoria.
Per il campionato 1973-74, la compagine neroverde venne affidata al mister Nadalutti al quale fu messa a disposizione una nuova rosa di calciatori per puntare al salto di categoria.
Le cose andarono bene fino a poche giornate dalla fine quando il Tisana gettò alle ortiche la possibilità di un immediato ritorno in Eccellenza a causa di due pareggi con squadre ormai condannate alla retrocessione; il quarto posto finale rappresentò quindi una vera e propria beffa.
Nota positiva dell'annata appena conclusa fu il gradito ritorno tra i primissimi cannonieri del girone da parte di Olivo, bomber storico della compagine neroverde.
Una parentesi importante per ricordare che verso la fine del campionato 1973-74, gli sportivi latisanesi si accorsero che la maglia numero uno non era più vestita dal mitico portiere Toso; la sua militanza latisanese era finita, dopo aver difeso per un decennio l'inviolabilità della porta neroverde.
L'estate del 1974 vide l'elezione del nuovo direttivo con a capo il neo presidente Gianfranco Sette, per l'avvio del campionato 1974-75 varie fonti pronosticarono i neroverdi quali sicuri protagonisti del torneo, lo furono, ma in senso negativo.
Fin dall'inizio il Tisana non riuscì a districarsi dal fondo classifica anche a causa della sterilità del proprio attacco ed ogni tentativo di scuotere l'ambiente, non ultimo l'avvicendamento dell'allenatore, fu vano.
A distanza di soli due anni un'altra retrocessione avvilì la tifoseria latisanese, che vide precipitare la compagine di casa in Seconda Categoria.
Al via della stagione 1975-76 la squadra agli ordini del trainer Vit, non dimenticato portiere del Tisana negli anni cinquanta e sessanta, con un organico rinnovato puntò all'immediata risalita in Prima Categoria, godendo dei favori del pronostico.
Nonostante un campionato condotto quasi sempre a ridosso della prima, lo scorcio finale di campionato non troppo felice, collocò la squadra al quarto posto in classifica.
Positivo il ritorno di un cannoniere di razza, certo Beltrame, che diede 20 dispiaceri ai portieri avversari (primo a pari merito nella graduatoria dei marcatori).
Il 1976-77 ricalcò le prestazioni dell'annata precedente nonostante il rafforzamento della squadra, che ugualmente chiuse in terza posizione e dovette consolarsi con la conquista del titolo di capocannoniere ottenuto, non a caso, da Beltrame.
Nella stagione 1977-78 sotto la guida del tecnico Biasotto, il Tisana disputò un deludente campionato di metà classifica non riuscendo ad essere mai protagonista come nelle ultime stagioni.
Questa inversione di tendenza portò la squadra nel torneo 1978-79 a retrocedere nell'ultima categoria dei dilettanti.

1982-83 Tisana: Beltrame,Minin,Paschetto,Bivi,Simeoni,Della Siega,Biondin,Stella,Faggiani,Vit,Di Sopra,Zamburlini,Gaiarin.

Per affrontare il campionato di terza categoria (1979-80) ci si affidò ad un manipolo di giovani promettenti allenati da Zanfagnini che riportarono la compagine, nel breve volgere di una stagione, alla vittoriosa risalita in Seconda Categoria.
Seguirono alcuni campionati di Seconda Categoria (1980-81 e 1981-82) con ottimi piazzamenti, rispettivamente quinto e quarto posto.
Nel 1982-83 si riuscì a vincere il campionato di Seconda Categoria per risalire dopo quasi un decennio in Prima Categoria, anche se si trattò di una fugace apparizione in quanto alla fine del campionato successivo 1983-84 il Tisana ridiscese in Seconda Categoria per disputare due opachi campionati, quelli del 1984-85 (nono posto) e del 1985-86 (quindicesimo) retrocessa.
Nei primi anni 80, a rinverdire la fama dei cannonieri latisanesi, va ricordato il centroavanti Blondin.

UN PERIODO DI STABILITÀ

II rinnovo del direttivo della società portò alla presidenza Giovanni Mondolo; fu presa la decisione di difendere il Titolo Regionale, mentre il terreno di gioco rimase il campo di Precenicco.
La formazione tipo vide avvicendarsi nuovi giocatori rispetto all'annata precedente, per sopperire alle partenze di alcuni di essi verso compagini di categoria superiore, fra cui l'allenatore, sostituito dall’ex azzurro ed ex juventino Montico.
Il quarto posto finale del 1968-69 consentì alla formazione neroverde di disputare il campionato di Eccellenza appena istituito dalla FIGC, a partire dal 1969-70.
Il campionato, che segnò il ritorno del Tisana sul nuovo campo comunale, condotto in buona posizione di classifica fino al termine del girone d'andata, fu quasi compromesso da un ritorno altalenante nei risultati, ma la compagine riuscì a salvarsi all'ultima giornata senza non pochi patemi d'animo.
Una delle poche note liete fu costituita dalle rivelazioni Zamparo e Oggian provenienti dalla squadra juniores che tante soddisfazioni (in termini di uomini e di risultati) ha sempre riservato agli sportivi latisanesi, in special modo nel periodo a cavallo fra gli anni sessanta e settanta grazie soprattutto a Giovanni Sbrugnera, appassionato e competente dirigente dell'epoca.
Ulteriore conferma di ciò fu il piazzamento nella speciale classifica del "giocatore dell'anno" in cui Zamparo e Oggian si divisero la terza piazza.
Il 1970-71 vide il Tisana superare la metà campionato in zona pericolosa, salvo riprendersi nel girone di ritorno per concludere il torneo con una onorevole ottava posizione, con la riconferma di Zamparo tra i giovani più interessanti della regione.
Dopo una lunga estate travagliata, il rinnovo del direttivo fu cosa fatta, neo presidente fu eletto Giovanni Sbrugnera.
Durante la stagione 1971-72, a causa di risultati e rendimenti incostanti, si decise la sostituzione dell'allenatore; fu chiamato Rumignani, tecnico emergente (poi affermatesi fra i professionisti) che condusse il Tisana alla salvezza.
Una delle poche soddisfazioni che riservò l'annata fu la vittoria nel concorso "il calciatore dell'anno" che arrise ad Oggian, il quale fece coppia con Zamparo nella rappresentativa dilettanti regionale.

1969-70 Tisana: Montico (all.),Trevisan,Simonin,Pizzolitto,Mondolo (pres.),Bandolin,Oggian,Morello (cap.),Boscatto,Toso,Bigot I,Zamparo,Geromin,Soban,Bigot II,Sell.

GLI ANNI DEI SACRIFICI E DELLA CONSACRAZIONE

Grazie ad un girone di ritorno strepitoso (9 vittorie e 2 pareggi), il Tisana riuscì ad appaiare la compagine del Palazzolo al termine del campionato 1964-65.
Furono necessari due spareggi per determinare la vincitrice del girone che risultò essere il Palazzolo dopo due tiratissime partite finite la prima 0-0 e la seconda 3-2.
Fu allora che il Tisana prese maggiormente coscienza delle proprie possibilità e preparò con fiero cipiglio la stagione successiva 1965-66; determinante fu l'arrivo di Macor (giocatore-allenatore) con un passato da professionista e di giocatori del calibro di Pines, Venturi, Paron, Romanin, Neri e Comisso da affiancare a validi giocatori locali, un nome per tutti: Morello.
Ma nel settembre del 1965 il fiume Tagliamento (croce e delizia latisanese) ruppe gli argini ed allagò la cittadina intera provocando devastazione e sgomento tra la popolazione.
A patirne le conseguenze fu anche lo stadio di calcio, spazzato via dalle acque impetuose; sparsi ovunque i resti delle attrezzature calcistiche, di testimonianze del passato che in pochi attimi furono irrimediabilmente perse.

Tisana 1964-65: Zanelli (dir.),Romanin,Pizzolitto,Della Siega,Gallimberti (cap.),Della Rocca,Paron,Sica,Ceretti,Padoan (all.),Rossi (segr.),Galasso,Toso,De Monte,Pitacco,Zanelli.

Tisana 1965-66: Moretti (pres.),Gobbato,Venturi,Pines,Paron,Minut,Zanelli,Cristin,Sbrugnera (dir.),Toso,Morello,Romanin,Macor,Pizzolitto.

Un momento tragico che avrebbe tagliato le gambe a chiunque, ma non al Tisana; con forza di volontà encomiabile tutti si rimboccarono le maniche e moltiplicarono i propri sforzi per continuare quella pratica sportiva che tanto significava per la comunità latisanese, già pesantemente martoriata dagli eventi bellici (due guerre mondiali passate fra centinaia di bombardamenti e privazioni di ogni genere).
Con alla testa l'indomabile ed autorevole presidente Toni Moretti, Iginio Rossi (segretario dalle indiscusse capacità organizzative approdato nei professionisti) e Aldo Sbrugnera (instancabile ed onnipresente dirigente "tuttofare"), il Tisana orfano di tutto il materiale sportivo, ma ricco di quel materiale umano che fece la differenza in quegli anni pieni di difficoltà, si apprestò a disputare un campionato che segno l'inizio di uno dei migliori periodi della storia del TISANA Foot Ball Club.
Il campionato si disputò in quel di San Michele al Tagliamento grazie alla sensibilità della dirigenza del locale sodalizio.
Tra mille difficoltà materiali e morali, si giunse all'ennesimo spareggio con l'Aviano, ma stavolta l'esito fu felice e la vittoria arrise per 3-2 ai neroverdi; per la squadra di capitan Zanelli ciò significò la risalita in Prima Categoria.
Quando tutto sembrò normalizzarsi, ecco che un'altra sciagura si abbatté più forte della prima su Latisana.

Tisana 1966-67: Macor (all.),Venturi,Zanelli (cap.),Minut,Paron,Olivo,Pines,Soardo,Toso,Morello,Zen,Romanin,Bianco,Daneluzzi.

Nel novembre 1966 il Tagliamento ruppe gli argini nuovamente per portare ancora distruzione e desolazione nella nostra terra.
Inutile dire che tutto quanto era stato recuperato in modo certosino fu nuovamente spazzato via. Senza perdersi d'animo gli uomini della società calcistica rimisero in sesto le cose e pur dovendo affrontare l’ennesimo campionato fuori casa (nella fattispecie a Pocenia), il Tisana in quella stagione si tolse molte soddisfazioni.
Oltre a classificarsi al quarto posto, ottenendo il rispetto di tutte avversarie, portò due giocatori in rappresentativa regionale: Morello e Venturi giocatori classificatisi rispettivamente al primo e secondo posto nella classifica di "giocatore dell'anno" indetta dal gazzettino: l’attaccante Olivo si piazzò terzo nella graduatoria dei cannonieri del girone. Nel novembre 1966 l'F.C. Tisana, nella persona del presidente Toni Moretti, fu premiato dal C.O.N.I. con una Medaglia d'Oro, quale riconoscimento alla società latisanese che aveva saputo risollevarsi da due consecutive alluvioni a costo di pesanti sacrifìci.
Sacrifici che dovettero continuare anche nella stagione 1967-68, che videro la squadra giocare presso il terreno di gioco di Precenicco.
Questo campionato rappresenta a tutt'oggi il massimo risultato mai raggiunto da una compagine latisanese nel corso della sua storia; la vittoria del girone B di Prima Categoria e la successiva aggiudicazione del Titolo Regionale Dilettanti (dopo due combattute partite contro il Maniago), valse al Tisana dell'indimenticabile mister Valentinuzzi, l'ammissione alla serie D.
Per comprendere la portata della stagione 1967-68 basti dire che il Tisana fornì un trio di giocatori alla rappresentativa regionale: Minut, Olivo e Venturi; altri tre giocatori finirono nei primi 10 classificati del trofeo del "giocatore dell'anno": Sell, Casasola e Venturi.
Durante la travagliata estate del 1968 la società dovette a malincuore rinunciare all'iscrizione al campionato di serie D per motivi economici.

1967-68 Tisana juniores: in piedi da sin. Si riconoscono: Toni Moretti (pres.) con Valentinuzzi (all. e giocatore del Tisana campione regionale) e da des. Giovanni Sbrugnera.

1968: il Pres. Toni Moretti riceve dal rappresentante della FIGC regionale la Coppa quale vincitore del campionato 1967-68.

1967-68 Tisana (campioni regionali dilettanti): Valentinuzzi (all.),Simionato,Casasola,Pizzolitto,Paron,Venturi,Bigot II,Minut,Bigot I,Sell,Olivo,Soban,Toso.

UN DECENNIO DI ALTI E BASSI

Nel 1954-55, dopo due campionati di Promozione disputati egregiamente, stazionando nelle alte sfere della classifica, il Latisana crollò di schianto per far mestamente ritorno al campionato di Prima Divisione con il morale a pezzi.
Iniziò così un calvario che portò il sodalizio latisanese a stazionare nei bassifondi della classifica di Prima Divisione per alcune annate, vale a dire nel 1955-56,1956-57 e 1957-58 (basti pensare che nella stagione 1956-57 la prima vittoria arrise ai locali a primavera inoltrata, praticamente a fine campionato).
Nell'estate del 1958 si ebbe la svolta; la dirigenza fu completamente rinnovata, neo presidente venne eletto Toni Moretti.
Come prima cosa fu ripristinato il nome del glorioso TISANA F.C. e ritornarono i colori neroverdi, propri dell'origine del sodalizio, a lui tanto cari.
Venne rinforzata la squadra grazie all'assunzione del noto allenatore-giocatore Padoan e di alcuni giocatori di levatura superiore; si attinse al vivaio per completare i ranghi della squadra grazie ad un nutrito numero di giovani speranze locali.

Inaugurazione campo sportivo dell’11/11/1958 il Dott. Gaspari consegna la coppa al capitano del Tisana F.C. Del Fabbro.

L'attività dell'annata 1958-59 si svolse sul nuovo terreno di gioco da poco inaugurato (novembre 1958) e vide la rinata compagine latisanese ritornare ad occupare posizioni di classifica più consone al proprio blasone, invertendo una tendenza negativa che non sembrava terminare; ottima la quarta piazza finale.
La nuova composizione del campionato 1959-60 voluta dalla FIGC, trovò il Tisana inserito nel girone A di Prima Categoria insieme a formazioni di caratura superiore a quelle affrontate nelle ultime annate; questo non impedì all'undici neroverde di condurre un campionato di metà classifica, stesso risultato fu ottenuto nel 1960-61.
Lo svolgimento della stagione 1961-62 fu caratterizzato da un notevole equilibrio di risultati nel girone, che portarono l'undici locale ad occupare la terz'ultima posizione a pari merito con altre 4 compagini; si disputò uno spareggio a 5 squadre per stabilire chi sarebbe retrocessa; a farne le spese fu il Maniago.
Purtroppo nel 1962-63 la retrocessione si materializzò fin dalle prime giornate, che videro la compagine locale occupare sistematicamente le ultime posizioni in classifica, senza riuscire mai a risollevarsi.
Ritornò la Seconda Categoria nel 1963-64 dove il Tisana terminò in quinta posizione e si preparò per la successiva stagione col caparbio proposito di salire di categoria; in questa annata fra le fila della compagine neroverde militò Sgrazzutti, poi affermatesi fra i professionisti.

Tisana 1961-62: Vit,Piasentin,Bivi,Dazzan,Grando,Ferro,Faggiani,Bozzoli,Fagotto,Ghirardelli (cap.),Minuzzi,Gobbato.

Tisana 1962-63: Tomat (all.),Dazzan,Lirussi,Bivi,Margarit,Zanelli,Paron,Vit,Rossi Iginio (segr.),Tozzoli,Ghirardelli (cap.),Minuzzi,Faggiani,Della Siega,Sica.

GLI ANNI DELLA RINASCITA E DELLO SPLENDORE

Nel 1946, dopo aver disputato la classica Coppa Basso Friuli e una serie di interessanti partite amichevoli, il Latisana si apprestò ad affrontare il campionato di Prima Divisione.
La nuova dirigenza con a capo Leone Martin, coadiuvato da altri competenti appassionati latisanesi come Licio Guerin, Millo Castellarin a Antonio Orlandi, presentò una squadra rinnovata nei ranghi, grazie ad alcuni importanti rinforzi provenienti dalla Saici Torviscosa (Tonizzo e Fanin), dall'U.S. Turriaco (il portierone Furioso e Fabbro) e dall'Udinese (Lodolo) che, unitamente alla valida intelaiatura di giocatori locali, partecipò al campionato 1946-47, con piglio autoritario, giungendo a disputare il girone finale per l'accesso alla categoria superiore, senza peraltro riuscirvi, pur comportandosi egregiamente.
Memorabile la vittoria del campionato di Prima Divisione conseguito dagli azzurri di capitan Segatti nel 1947-48 con 15 vittorie, 4 pareggi e 3 sconfitte; qualificatasi per il girone finale a 5 squadre, il Latisana si classificò secondo a pari merito, ma non bastò per l'accesso in serie "C".
Nell'estate del 1948 la società locale cedette al Portogruaro un certo Lorenzo Buffon, portiere, che nel volgere di un paio d’anni si avviò ad una sfolgorante carriera professionistica a difesa della porta di prestigiose società di club (Milan, Inter, Genoa e Fiorentina) e della nazionale italiana.

1946-47 A.S. La tisana: Segatti (cap.),Ionizzo,Cigaina,Sclosa,Cavattoni,Gnesutta,Guerin,Ambrosio,Zanello,Ghirardelli,Lodolo.

La stagione successiva 1948-49, vide ridimensionarsi le ambizioni della compagine locale dopo uno sfolgorante inizio, conclusa comunque con un'ottima sesta posizione.
A livello dirigenziale la primavera del 1949 fu caratterizzata e da un avvicendamento al vertice, al posto del dimissionario presidente Mattiussi, subentrò Leone Martin in qualità di commissario straordinario, coadiuvato da Millo Castellarin come direttore tecnico
II campionato 1949-50 riservò ai tifosi molte soddisfazioni anche se alla fine restò l'amarezza di una mancata qualificazione per le fasi finali; successe che l'undici locale si fece sfuggire le prime due piazze del girone, pur capeggiandolo fino a poche giornate dal termine, a beneficio di compagini prestigiose come il Pordenone, la Sandanielese e la Sacilese.
Il 1950-51 rappresentò un anno di transizione che vide la nostra compagine attestarsi su posizioni di media classifica.
In vista del campionato 1951-52, la dirigenza varò una forma competitiva grazie all'innesto di alcuni azzeccati acquisti per affrontare il nuovo campionato con speranze di successo.
La formazione guidata dal prof. Domeneghini ottenne risulta tali da portare la squadra al vertice della classifica a due giornate dalla fine ma, a causa delle ultime sfortunate prestazioni, l'A.S. Latisane si classificò al quinto posto finale grazie al quale poté comunque accedere al campionato di Promozione appena istituito dalla FIGC.

1947-48 A.S.Latisanese: Castellarin (dirigente),Ambrosio,Penzo,Ghirardelli,Gnesutta,Cavattoni G.,Carter,Martin (presidente),Guerin,Ionizzo,Furioso,Zanello,Lodolo.

1947-48 Latisana juniores: Urban Mario (arbitro),Zanello,Boemo,Mondolo,Sbaiz,Pizzolitto,Matassi,Rossetti,Gavin,Seravalle,Rossi,Todisco.

Alla luce di questa importante conquista, che vide l'undici locale meritare la categoria superiore dopo oltre trent'anni di militanza non oltre la Prima Divisione.
Il neo eletto gruppo dirigente, con a capo il presidente De Prato, dette piena fiducia all'organico che aveva ottenuto il salto di categoria completando la rosa con l'arrivo di poche pedine.
L'inizio della stagione 1952-53 non fu facile per la squadra latisanese che, dopo alcune sconfitte, riuscì a rompere il ghiaccio e con parecchie affermazioni di prestigio disputò un buon campionato di metà classifica, mantenendo per lunghi tratti un costante rendimento fatto di vittorie e di pareggi.
La stagione 1953-54 vide la nostra compagine ben figurare fin dall'inizio, per chiudere con un buon sesto piazzamento, nonostante un deludente scorcio finale di campionato.

1950 Partita amichevole A.S.Latisanese-A.C.Udinese: foto di gruppo con tutti i giocatori schierati prima dell’incontro.

1940-45: IL CALCIO FRA ALLARMI E BOMBARDAMENTI

Iniziarono così gli anni quaranta e, pur trovandosi in piena seconda guerra mondiale, la formazione latisanese continuò la propria attività calcistica al punto che la stagione 1941-42 riservò notevoli soddisfazioni alla squadra ed ai suoi numerosi tifosi.
La compagine locale risultò vittoriosa nella Coppa Latisana del novembre 1941 ed anche in quella del giugno 1942; fu vinto il campionato di Prima Divisione che la vide nuovamente protagonista nel 1944 dove l'Aurora Latisana si classificò nei primissimi posti.
In questo periodo, subentrato a Mario Urban, presidente del sodalizio fu Antonio Orlandi; sotto la sua guida nel 1945 il Latisana partecipò alla Coppa Libertà, che segnò il ritorno "alla grande" della compagine azzurra fin dall'immediato dopoguerra.
Una caratteristica che contraddistinse la disputa di numerosi incontri in quel di Latisana, fu quella relativa agli allarmi aerei con i quali il paese dovette convivere nel corso della guerra.

1936 A.S.Latisana: Cavattoni E.,Gnesutta L.,Scaggiante,Buffon N.,Guerin,Cepparo,Ambrosio,Segatti I,Segatti II,Vicenzetto,Buffon A.

Successe parecchie volte che gli incontri dovessero essere sospesi a più riprese causa le sirene d'allarme, al punto da costringere la Federazione ad emettere un comunicato nel quale si impose l'omologazione del risultato ottenuto al momento della sospensione causa allarme.
Tessera appartenente a Buffon, allora portiere dell’Aurora Latisana.

1946 Aurora Latisana: Mondolo,Matassi,Domenicale,Seravalle,Rossetti,Biasoni,Candido,Pizzolitto I,Rossi,Pizzolitto II,Todisco.

GLI ANNI TRENTA: DALLA CRISI AL GRANDE RIFIUTO

Nel 1931/32 il sodalizio conobbe una grave crisi che unita all'abbandono della presidenza di Aulenti, costrinse la nuova dirigenza a sacrifici non indifferenti per rimettere in carreggiata sia la squadra orfana di alcuni validi elementi, sia la società stessa, scongiurandone il possibile scioglimento.
Protagonista di questo difficoltoso, ma decisivo momento, fu Mario Urban, ben conosciuto dai latisanesi per le sue doti di organizzatore e promotore di numerosissime manifestazioni sportive dell'epoca .
Nonostante la giovane età, Urban seppe riorganizzare il gruppo dirigenziale e la formazione stessa, legando il proprio nome al calcio latisanese per oltre un decennio, sia come segretario (dal 1932 al 1937) che come presidente (dal 1937 al 1942) del sodalizio calcistico locale.
In quegli anni, a partire dal 1932, la squadra fu impegnata nei campionati U.L.I.C., sempre autrice di buoni piazzamenti, talvolta fra le squadre del comitato di Udine, altre volte fra quelle del Basso Piave, a cui era maggiormente legata, dal momento che le rivalità erano più accese e gli spettatori assistevano numerosissimi agli incontri.

1930-31 Formazione del Latisana.

Negli anni trenta gli azzurri, oltre agli impegni di campionato, ben figurarono in molte altre manifestazioni calcistiche.
Fra le più prestigiose va ricordata la vittoria nel 1932 della Coppa Città di Udine e quella ottenuta nel giugno 1933 nella Coppa Basso Friuli.
Nell'ottobre 1937, in occasione della Coppa Zaccolo (indetta a ricordo del noto giocatore del Latisana Ugo Zaccolo deceduto durante la guerra d'Africa), la compagine locale si classificò al secondo posto.
Dello stesso anno la partecipazione con buoni risultati alla Coppa Venezia Giulia.
La stagione 1939-40, vide l'A.S. Latisanese impegnata nella Seconda Categoria del Campionato Propaganda.
Qui fece la sua comparsa ufficiale la squadra di calcio della vicina località di San Michele al Tagliamento, che non poté far altro che raccogliere diverse sconfitte, sia pur onorevoli, nei confronti del Latisana.

1932 Formazione del Latisana.

L'epilogo di quella stagione fu particolare in quanto la compagine locale, qualificatasi per le finali, fu messa di fronte all'Edera di Udine.
L'incontro di andata fu vinto dai nostri a tavolino per 2-0, in quanto l'avversario giunse fuori tempo massimo.
Per la partita di ritorno in quel di Udine i latisanesi (semo de Latisana, giudissio mai più), accusati anche a mezzo stampa di non aver voluto affrontare gli avversari, non si presentarono nella gara di ritorno, dando via libera agli avversari udinesi e di fatto rinunciando alla concreta possibilità di fare il salto di categoria.
Una parentesi per ricordare che gli idoli locali sfoggiarono durante questo decennio, casacche di vario tipo: oltre alle maglie azzurre, essi vestirono quelle grigie ed anche quelle a strisce bianconere.
Il fenomeno calcistico fu talmente intrigante che il pubblico presente ad ogni incontro si aggirò costantemente fra le 1000-1500 persone con un regolare flusso di tifoseria al seguito della squadra in trasferta, grazie ad un efficiente servizio di autocorriere approntate all'occorrenza.

1933 Formazione del Latisana.

GLI ANNI VENTI: UN DECENNIO DI SODDISFAZIONI

La situazione subì uno scossone negli anni 1922/1923 con la definizione di un nuovo gruppo dirigenziale ed il rafforzamento della rosa dei giocatori.
Per il rivitalizzato sodalizio, denominato Associazione Sportiva Latisanese (che adottò le maglie azzurre al posto delle originarie neroverdi), fu l'inizio di una serie di notevoli e brillanti successi ottenuti nei confronti di compagini (talune già temibili) che si fecero via via più agguerrite e numerose.
Da allora significativa fu la presenza nei campionati U.L.I.C. (Unione Libera Italiana Calcio) del Basso Piave, che videro la compagine locale, coprirsi di onore confrontandosi con formazioni prestigiose.
Il gruppo dirigenziale che condusse negli anni venti l'A.S. Latisanese, costituito da dirigenti del fascio locale, lasciò il posto al neo presidente Aulenti.
Questi, persona con buone possibilità economiche e competente di pallone, seppe infondere nei giocatori quella fiducia che portò gli azzurri latisanesi a conseguire una memorabile vittoria nel campionato del Basso Piave nel 1929-30, mettendo in fila compagini quali Portogruaro, Ceggia, Oderzo, S.Donà di Piave, Motta di Livenza, desolo, Meolo, ecc.ecc.

Latisana 1927. Formazione Tisana F.B.C.: Martin,Bon,Paolini,Simonin,Matassi,Moro,Mauro II,Tiraboschi,Venturini,Mauro I.

giovedì

TISANA Foot Ball Club 1919-1999 - Le Origini

L'anno della nascita ufficiale del Tisana Foot Ball Club risale al 1919.
Non si trattò di una iniziativa nata per caso senza alcun fondamento storico, poiché il gioco del pallone era già praticato in quel di Latisana fin dalla fine dell'ottocento, con quell'entusiasmo che i giovani da sempre infondono nella pratica sportiva.
Da autorevoli testimonianze sappiamo che nell'allora Foro Boario (collocabile all'altezza delle attuali via Ciconi e via Zorutti), parecchi giovani si cimentarono nell'attività calcistica, fino all'avvento della grande guerra 1915-18.
Alla fine del primo conflitto mondiale, con il ritorno a casa di buona parte della popolazione (reduci dal fronte e profughi di guerra), la comunità cominciò la ricostruzione del paese distrutto materialmente e moralmente; una delle cose che caratterizzò la ripresa fu il rifiorire delle iniziative sportive, che ripresero con rinnovato vigore.

Fig.1 Campionato 1922-23: Merlin,Altan,Trovant,Dal LagoSimonin

Fu così che nell'estate del 1919, un gruppo di 18 giovani d'età  compresa fra i 14 ed i 18 anni, riunitisi presso il Caffè Commercio, gettarono le basi per la creazione del primo vero e proprio sodalizio  calcistico paesano.
Eletti Cesare Pistolesi alla presidenza e Aldo Cagnolini alla segreteria, si diede vita al Tisana Foot Ball Club, una delle prime società calcistiche della bassa friulana.
L'incarico di "tuttofare" fu affidato ad un certo Toni Moretti, persona che i latisanesi (sportivi e non) mai dimenticheranno, ed a cui furono legate alcune tra le più belle pagine del calcio locale.
Di tasca propria i baldi giovani contribuirono a costituire il primo capitale sociale del neonato sodalizio, poche lire, che l'entusiasmo moltiplicava per 1000; fu deciso l'acquisto delle casacche e fu allora che si accorsero che il desiderio di avere il celeste come colore simbolo (quello dello stemma comunale) dovette essere accantonato a causa del proibitivo costo delle stesse; optarono per l'acquisto di 17 maglie di colore nero, trasformate poi in neroverdi con l'aggiunta di un bordo "verde speranza" sul colletto.
L'operazione suddetta vide ridurre drasticamente il capitale sociale, per fortuna che alle scarpe ed ai pantaloncini ognuno si arrangiò come poté, altrimenti addio alle residue risorse finanziarie!
La scelta del primo terreno di gioco cadde su uno spiazzo erboso situato in via Galilei, mentre le infrastrutture vennero attinte dalla proprietà confinante del signor Casasola: la stalla ed il pozzo rappresentavano lo spogliatoio e le docce.
Dal momento che non esisteva una regolare Federazione, i calciatori locali si misurarono con parecchie formazioni di paesi limitrofi come Portogruaro, Cervignano, S. Giorgio di Nogaro, Castions, Fossalta di Portogruaro, Palmanova, S.Vito al Tagliamento e Codroipo riportando entusiastiche affermazioni, talvolta con punteggi eclatanti.
Il mezzo preferito per le trasferte era rappresentato dal treno che riportava in paese la comitiva latisanese, la maggior parte delle volte festante per i successi ottenuti.
Queste goliardiche imprese caratterizzarono il periodo da giugno a settembre, giunto il quale la compagine smobilitava, dal momento che la gran parte dei giocatori era costituita da studenti che dovevano rientrare in "servizio", salvo riprendere l'attività pedatoria nel periodo natalizio, pasquale e nell'estate successiva; questa periodicità delle sortite calcistiche caratterizzò i tre anni successivi.
Nel frattempo, vi fu la costruzione di un campo più ampio ed attrezzato da parte del comune, per l'esattezza in via Marconi (nei pressi della cantina sociale), per dar posto alla quale, i giocatori dovettero far ritorno al vecchio e glorioso Foro Boario, anche se oramai inadatto ad ospitare il movimento calcistico.
Si costituì pure un’associazione calcio "Apicilia" ad opera di Giovanni e Leone Martin, Armando Iseppi, Alcide Bon, Omero e Pietro Guiotto, Eugenio Ambrosio, Luigi Cagnolini, Mario Urban, Mario Luci, fra i più rappresentativi.
Anche questo tentativo, nonostante i successi raggiunti, ebbe poca vita e così il fenomeno calcistico latisanese si sopì in attesa di nuovi eventi